giovedì 3 marzo 2011

MATERIALI E RIFLESSIONI - Sesto incontro



LE RIFLESSIONI DI DARIO AGGIOLI/TEATRO FORSENNATO

Essere chiari, dare una risposta chiara, dover chiarire il proprio pensiero...
Per ogni domanda c'è una risposta? E' una sola?
La contraddizione è un problema o un valore? Una forza o una debolezza?
Per me rispondere è una violenza su me e su chi porge la domanda.
Durante l'incontro ho dato risposte chiare? Ho trovato una modalità
per spiegare il mio lavoro?
Forse il mio lavoro è non essere chiaro.
Io cerco una domanda chiara.
La domanda è un motore, una forza propulsiva, è un approccio erotico.
La risposta è un muro, la morte, è pornografia.
Il nostro teatro è erotico, non pornografico. Non cerchiamo il nuovo,
la risposta a tutto, non cerchiamo lo spettacolo perfetto.
Mio nonno, il più grande artista che io abbia mai conosciuto, quando
mi iniziò al disegno mi disse: "chi cerca la perfezione non è un
artista, è un morto de sonno! Lo capirai, disegna che lo capirai...".
Chi dalle domande cerca una risposta ha un approccio pornografico.
Vuole toccare la verità, tastarla, penetrarla.
Io invece voglio sedurla, ingannarla, ingannarmi, innamorarmi, desiderarla.
Quale è il metodo di Teatro Forsennato?
Un metodo, una metologia, un applicazione identica per ogni spettacolo
o per ogni spiegazione è pornografia!
Qual è il punto fermo di ogni nostro lavoro? Lo spettatore, lo spazio,
il momento: questi punti sono sfuggenti? Ogni volta sono diversi? Non
ci danno certezze?
Noi cerchiamo ogni volta come innamorarci di una storia, come sedurre
uno spettatore, come godere insieme.
Vogliamo accompagnare lo spettatore, camminare accanto a lui, non
manipolarlo o guidarlo. Chiedere a lui dove vuole andare...
Non chiedetemi di essere chiaro, non posso esserlo, non so esserlo,
non voglio esserlo.
Chi cerca la strada? Chi sa dove si trova o chi si è perso?

Spero di non essere stato chiaro
Dario Aggioli - Teatro Forsennato
8 novembre 2010